lunedì, aprile 24, 2006

Un racconto

SUL NOSTRO INCONTRO..
È un’aria frizzante che gonfia stasera le tende alla mia finestra. Un’aria nuova, fresca di bucato. Un’aria che spira dal fiume e dai canti delle donne al lavoro. Non ce n’è più molta d’aria così.
Mi fa pensare alla mietitura. Alle sere di grilli e cicale. Ai canti, ancora i canti e la festa del ritorno.
Evoca il caldo che precede e dimentica subitamente il freddo e l’inverno.
È un’aria che fa bene al cuore. È voglia di bimbi e di pane sfornato. Di vita che va avanti tra le macerie di questa guerra che finisce.
Ti penso, a volte, davanti a qualche tramonto, a qualche panorama melenso posato per sbaglio davanti ai miei occhi. Che il cielo non sappia cosa mi è capitato?
Mi ricordo di te anche dopo il tramonto. Quando il buio scende la china dei monti e la nostra valle si incassa più a fondo tra una cima e quell’altra. Nell’ora dei fantasmi. Quando si sentono ancora rumori di spari sospesi, fracasso di granate e urla si disincagliano dalle cortecce degli alberi. E questa guerra rivive. E la paura.
La notte è come se la guerra non fosse mai finita. Nel mio cuore non lo è. Si continua a nascondersi su per i monti e strisciare il giorno per boschi. Si retrocede lentamente volgendo il fianco destro in direzione della chiusa. Si retrocede lentamente. Si sposta con le bombe il vasto fronte degli sfollati.
Ma stasera c’è un’aria leggera. Solletica il bordo ineguale delle mie gonne, risale impudente le mie cosce distrattamente scoperte.
Il giorno la guerra è lontana. Il sole luminoso della primavera batte sulle macerie di nuovo silenziose. Le accarezza obliquo mentre va a dormire.
Io non vado a dormire, sento sulle mie cosce la mancanza di te..
CONTINUA..................?

1 Comments:

Blogger ENEA said...

Dedicato a...???

6/5/06 13:13  

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