martedì, febbraio 28, 2006

Sci GEISHE e altri aneddoti

fracidell@:

sono due giorni che diciamo ad ogni piè sospinto "questa la dobbiamo postare!" e adesso siam qui a fissare lo schermo.
Eh si.
Perchè Momo e fracidell@ sotto lo stesso cielo, che si preparano per una festa in maschera (serata gay che ve lo dico a fare? ) (qua stiamo alimentando strane idee..) è troppo da raccontare..
Epperò...
Inizia tu. (gesto dell'ombrello)

MOMO:

...cazzo...
beh...è un buon inizio no?

fracidell@ & MOMO:

RIASSUNTO DELLE PUNTATE PRECEDENTI (IERI)
(tralasciamo tutto quello che non ricordiamo e saltiamo di palo in frasca)

visione di uno Splendido Programma Tv
(utilità intrinseca pari a 0) :
Alle nove (Momo hai bevuto? erano almeno le 23.20 quando abbiamo acceso l'apparecchio, poi tu hai pure voluto vedere la fine dell'Amleto. DELL'AMLETO!) (Fra, era quello di L. Olivier!!!!!!!!)
Ok, alle 00.00 ci sintonizziamo su RaiDue. Titolo del programma: raiSPORT: il MEGLIO di Torino 2006 .....
Ci soffermiamo sull'interessante sigla di apertura... che è durata all'incirca... un'ora e trenta!!!
Si perchè del programma esisteva solo quella. E non chiedeteci dove fosse lo SPORT.. per non parlare del MEGLIO!
Ebbene il tutto consisteva in un'accozzaglia di immagini dalle quali si evinceva che:
alcuni sciavano,
alcuni saltavano,
altri pattinavano.
Molti cadevano.
Alcuni sciavano sotto la neve (meno male che nevicava, così si capiva che era una gara diversa)
Alla squadra di hokey femminile hanno fatto il culo a tarallo (Momo ha imparato così un 'espresione nuova).
I pattinatori di figura quando cadono diventano potenziali assassini.
Nient'altro.
(Anzi no, i giornalisti Rai sono schifosi maschilisti) (analizzare la scelta delle immagini)

In notturna:
A letto: Fra, Momo e il gatto
(Momo dobbiamo farci una vita!)
FRA: "Ho voglia di accoppiarmi..."
MOMO: ..... (scansandosi)
FRA: "Donna Poco DIsponibile!!!"
MOMO: "Se vuoi ti presento la mia vicina" (dichiaratamente lesbica)
FRA: "Donna Troppo Disponibile!!!"



PREFAZIONE ALLE PUNTATE SUCCESSIVE (OGGI)

diamo solo qualche dato:
25: gli euri spesi in: fiori finti, cerone, nastri rossi e SPINGIPELLICINE!!! (dico: SPINGIPELLICINE)
e questo solo per l'acconciatura... (interrogarsi sull'uso degli Spingipellicine!)

2: le ore che Momo ha passato a dipingere gli Spingipellicine!!!
e a decorarli con la lana rossa!!!!

20.000: le persone che abbiamo cercato di coinvolgere nella nostra fantastica iniziativa!

0: le persone che hanno aderito.............

3: ore alla partenza....
(ovviamente si salta la cena per prepararsi)

Se ve lo state chiedendo: MARTEDI GRASSO, SERATA MUCCASSASSINA, CI SI VESTE DA GEISHA....

Perplessità preserata:
MOMO: "Saremo così ben truccate che tutti ci prenderanno per uomini!!"
FRA: "Bene. Allora tanti ragazzi carini ci proveranno con noi!!"

lunedì, febbraio 27, 2006

La mamma è sempre la mamma!!

4 gg. fa davanti l'ascensore


MA: "cos'hai?"

ME: "è il giorno più brutto della mia vita" *

MA: "allora il peggio è passato."


Era vero.



*Non era il giorno più brutto, ad una stima più lucida per quanto approssimativa era intorno al 10 posto. Che è una posizione di tutto rispetto.

venerdì, febbraio 24, 2006

Esche

giovedì, febbraio 23, 2006

In the end (it doesn't even matter)

Quello di cui ti accorgi solo alla fine è che non te ne frega niente di come arriverai all'uscita.
Se con la scena-madre, quella di cui vantarsi per la vita, o strisciando fuori per la porticina di un blog.

Quello che conta è lavarsi via di dosso al più presto il senso di schifo.
Smettere di riascoltare in loop nella tua testa giuramenti d'amore e fedeltà e dimenticarsi dell'esistenza stessa di queste due parole.
Perchè se pensi che esistano è troppo dura.

Smettere al più presto di sentirsi chiamare "amore mio" per essere poi trattata come un'idiota. Che tu notoriamente non lo sei. E neanche visionaria. E che possano fulminarti se hai mai mancato un'intuizione (ma quanto avresti voluto. almeno stavolta.)

Quello che conta è smettere di ricevere baci che feriscono come pugnali e smettere di sentirsi rispondere -si, puoi fidarti di me.-
Perchè se non smettono subito lo sai, sarà difficile fidarsi, mai più.

Quello che conta è che quando ti diranno passerà la prossima volta, saprai che è vero.

Far finta di essere sani

Parlavo poco fa con uno che è guarito.
é guarito lui, da un sacco di cose, così dice. Gelosia, bisogno degli altri, paura della morte; le altre non me le ricordo, ma un sacco di cose. Ed è guarito tutto da solo.
Io no. Non sono guarita molto. Non proprio.

E scrivo racconti in una prosa instabile poco prima dell'alba.

Il fatto è che fino a poco fa non sapevo di dover guarire.
Veramente lo trovo ancora opinabile. Ma voi mi leggete, con questo modo di "esprimermi" un pò matta lo devo esser per forza. Mi manca qualche venerdì. E non sarebbe grave se fosse una domenica. Ma a me il venerdì m'è sempre piaciuto. Meno venerdì, e si vive proprio troppo male.

Ho attacchi di claustrofobia quando la notte non vuole finire.

Credo che il male non sia qualcosa che hai, ma una sottile mancanza. Ti manca una cosuccia qua, un pò di benessere là e a un tratto sei tu ad esser mancato.
Dunque urge guarire.
Eppure, eppure... qualcosa c'è stato... qualcosa all'inizio. quando lo ero, normale.

Penso a un senso di caldo e di casa,
penso a una fiaba,
un rifugio segreto.

Non trovo, non trovo la strada.

Inizio a sudare. Tachicardia. Attacco di panico. Fatemi uscire.

martedì, febbraio 21, 2006

De Argutia

Ne ho le palle piene.
Dell'arguzia in primis. E perchè no in secundis, tertiis, quartis e come cazzis si dice!
Mi sono proprio rotta le scatole di persone che dicono cose sottintendendo fatti che sono banalità, e il tutto con lo sguardo ammicante tipico.
Quello: "oh come sono arguto!".
Perchè l'arguzia, signori (e se state leggendo un blog lo sapete già) è l'unico diktat del "pensiero" "post-moderno" (facciamo odierno). Non: avere concetti, pensieri, opinioni, DECENZA anche solo, alle volte.

"Non dice niente, ma come sa esprimerlo!" (un giorno aggiungerò l'autore.)

Per non parlare del caso in cui invece di dirlo lo scriva.

Allora è l'apoteosi.
Qualsiasi opinione insostenibile-nonchè-ripugnante, cattiveria gratuita-e-basta, banalità che a sentirli dal vivo farebbero venire voglia di picchiare a sangue l'incauto/a pronunciatore/trice, solo perchè messi nero su bianco (o rosa su blu, o a piacere) trasfigurano la persona di merda di turno nel nostro idolo.
Ebbene sì, perchè quest'individuo che nel mondo reale non sarebbe che un inadatto/a ai rapporti umani (dando per assodato che per chi scrive quelli orali non esauriscono la categoria) per via di questa perversa venerazione della parola-senza-pensare-a-quello-che-dice diventa per noi tutti questo mostro superiore: L'Arguto!

E noi ce lo beviamo il suo distillato di merda! Cose che se dette/fatte su di noi ci farebbero rabbrividire (perchè non tutti, si sa, sanno apprezzare il sottile piacere di veder macellati e poi esposti a pubblico ludibrio proprie disavventure/sentimenti/o che) dette/fatte dall'Arguto generano solo un coro di plausi, pompini virtuali e pacche sulla spalla.

Ma a questo punto mi fermo.
Perchè sull'effetto deleterio delle spompinatrici virtuali a proposito della radicazione di errate-deleterissime convinzioni negli esponenti del sesso opposto (quello con senso critico non abbastanza sviluppato da distinguere una Sviolinata da un'Opinione, e un comportamento Virtuale da uno Reale) ci sarebbe mooolto da scrivere.
Ma questa è un'altra storia.

venerdì, febbraio 17, 2006

GRASSE risate in bagno

In questo momento (or ora potremmo dire) la Mia Radio ( e con questo non intendo l’oggetto discovolantoidale posato sul davanzale del bagno, ma proprio la Mia Radio quella che ascoltandola da dieci anni mi sento in diritto di chiamarla così) sta gracchiando affermazioni pertinenti. Tanto pertinenti da sospendere un’attività ludica e appagante quale la pulitura del cesso per venire a postare.

Ebbene pare (ma io sto beneficio del dubbio pure ce lo toglierei) che la metà (!) degli uomini funesti le proprie donne affermando che sono grasse (!!) dovrebbero dimagrire (!!!) e simili (a ognuno la sua, declinare a piacimento).

Ah!
Ma allora non capita solo a me!
Semplicemente con un 50% di possibilità di dovermi “sorbire” smancerie verosimilmente prive di fondamento ho scelto quell’uno su due che quando preso da istinti irrefrenabili di onestà non ritiene più saggio tacere.

(Sono sicura che qualcuno se lo sta chiedendo. Or dunque, saltuariamente mi lamento di essere obesa, prima di mangiare un bue, di solito, comunque io lo dico scherzando.
Il grave è che accade mi diano ragione)

Poteva andare peggio. Lo so.
Le statistiche mi informano che sarei potuta incappare in ben altre %.

È che avrei voluto essere informata.
Come dire il diritto del consumatore.
Un bel rettangolino nero su bianco:

NUOCE GRAVEMENTE ALL’AUTOSTIMA.

mercoledì, febbraio 15, 2006

Notturno

Lenta si posa la neve sul fiume
La superficie del ghiaccio s’imbianca
Paiono i fiocchi piccole piume
L’acqua non muove, par che sia stanca.

Il cielo è liscio, nero velluto,
Eppure chiara la notte e serena,
Mille diamanti lo lasciano muto
Stelle ghiacciate d’intorno alla luna.

Bianco il sentiero e silenzioso
Sale lasciando indietro la valle,
Immobile il bosco pare ritroso
Voltano i monti al lago le spalle.

Tutto vi è pace e immota malia
Qual mondo antico eppur sconosciuto,
Un’emozione ch’è quasi magia,
Sentire un segreto da sempre taciuto.

Forte il tuo passo e regolare
Batte sul ritmo ch’è del tuo cuore,
Sull’orizzonte andremo a dormire
Seguire un sogno e la cinta d’Orione..

sabato, febbraio 11, 2006

Responsabil_mente (..e la saga della mente continua)

Metti un venerdì sera.
Metti un tavolo, tre blogger. Il totale fa sette, diciamo anche otto personalità autonome legate da sentimenti diversi (ho tentato di contare i possibili incroci, ma sono infiniti) (...la schizofrenia, sempre lei.)
Metti che la quantità di alcol sia proporzionale al numero delle suddette e non a quello delle persone. (cena, dopo cena, spuntino delle quattro. Anche la quantità di cibo segue a ruota)

Day after. Le persone stanno malissimo.
Nausea, giramenti di testa, mal di testa, pulsazioni in testa, voglia di dare la testa contro un muro. Ma non aiuta. Mal di stomaco, sonno, nervosismo diffuso, espressione inconfondibile.

Bene. Ora metti che una di quelle persone prenderà ventisei ragazzini esagitati (12-17 esagitati è un eufemismo) e li deporterà per due giorni in un luogo che ancora non non ha capito dove si ubica (sul lago di che? d'Iseo? ma siamo sicuri?) con dei treni ovviamente da definire (ma si, ma si, partiamo da Cadorna! ..penso) ..tra tre quarti d'ora. E adesso sta postando.

Ah.. sospiro... aver l'animo dell'educatrice.. e l'alito.. anche.

P.S. Questo post è stato scritto in condizioni ambientali sfavorevoli

mercoledì, febbraio 08, 2006

vignetta

lunedì, febbraio 06, 2006

Scientifica_mente

Egregi signori,

Ritengo sia mio preciso dovere morale, nonchè civile, in quanto appartenente, seppur da breve, al variegato c0mplesso di noi maniaco-comunicativi dispersi nell'etere, condividere con voi le conoscenze di cui sono recentemente giunta in possesso circa la pericolosità della nostra posizione.

Sono certa di non trattare un argomento a voi sconosciuto e spero pertanto di non tediarvi condividendo con voi i risultati dei miei personali studi in materia; ma sono altresì certa che tacere i dati in mio possesso (per quanto trattasi di rilevazioni incomplete e ancora in fase di primissima elaborazione) sarebbe un colpevole e imperdonabile ostacolo agli studi sulla materia; studi che necessitano di ogni possibile apporto dal lato empirico- sperimentale e che rappresentano un contributo cruciale per la sopravvivenza della nostra comunità virtuale (e ancor più, della parte reale della stessa) (le nostre vite, ndr).

In qualità di neo-blogger con un'esperienza quasi nulla alle spalle ho avuto modo di osservare, in prima persona e in maniera inconfutabile, la rapidità con cui il reiterato, per quanto inizialmente accidentale, contatto tra la materia cibernetica e gli elementi non-virtuali del vostro sistema causi danni di non lieve entità sul materiale cerebrale, emotivo e relazionale ad esso esposto. (Sulla reversibilità di tali danni gli studi sono ancora in corso, sarà mia premura informarvi circa la positività o meno dei risultati)

Tali danni si manifestano nelle maniere più disparate.
Il più certo indizio di deterioramente cerebrale potrete osservarlo facilmente e direttamente sulla vostra persona che sarà presa da invidia, adulazione e senso d'inferiorità nei confronti della sua proiezione virtuale e vivrà in uno stato di esasperante tensione nel tentativo di emulare l'arguzia della stessa. Il che non costituirebbe un problema, se non che si presume le due entità dovrebbero essere coincidenti. In maniera pressappoco parallela inizierete a trascurare tutto quanto avviene nel mondo reale ritenendo di trarre più evidenti soddisfazioni da quello virtuale, che, per inciso, non esiste. (pertanto se ciò dovesse avvenire è da ritenersi un chiaro segno di schizofrenia)
In appendice a questa osservazione: inizierete a concepire i vostri dialoghi reali già virgolettati.

Parte preminente della mia ricerca ha però riguardato gli effetti perversi dell'incrocio multiplo tra conoscenza reale e virtuale di più soggetti. Ritengo che non sia di interesse alcuno riportare in questa sede il dettaglio di ogni singolo esperimento portato a termine prima di procedere a questa pubblicazione. Vi basti sapere che nella più onesta tradizione scientifica mi accingo a riportare solo quei risultati verificati da più prove, nella convinzione che si possa considerare valido unicamente quel risultato che alle medesime condizioni possa essere riprodotto. (nel caso di rapporti umani leggere: si verifichi immutato anche a parti invertite)
Vi espongo sinteticamente le mie conclusioni. Nel caso di conoscenza di più soggetti real-virtuali la frequentazione del reciproco blog porterà inevitabilmente a: incomprensioni, polemiche, fraintendimenti, rancori, discussioni, ripicche, censure, autocensure, censure a catena che travolgono diversi amici-blogger a diversi livelli, e in definitiva sofferenze di varia natura. reiterate.
Nel caso la conoscenza sia di natura sessuale astenersi nella maniera più assoluta.

Questo lo stato dei miei studi.
Nella speranza di essere stata di qualche giovamento alla superiore causa della conoscenza e nella speranza ancor più viva che voi vogliate contribuire con esperienze documentate, consigli o materiali di studio al progredire di tali ricerche Vi porgo distinti saluti.

sabato, febbraio 04, 2006

Murphy era un ottimista

Oggi sono preoccupatissima, vi prego di venirmi in soccorso.

-Cosa accade?- diranno quei pochi fedeli tenuti a preoccuparsi della sottoscritta (o a fingere di farlo, nella speranza di futuri favori sessuali) ... (o, nel caso di qualcun altro... effettivamente non lo so. Qualcun altro non gode delle mie prestazioni, non crede nel paradiso, quindi dubito mi usi per guadagnarselo, è al corrente della mia ridicola condizione economica, inesistente, inesistente è più appropriato...ma allora: perchè lo fai?!?... ah giusto! spiccate tendenze masochiste che vanno continuamente appagate!) ...dunque, dov'eravamo rimasti? Ah si, a voi pochi fedeli preoccupati della mia preoccupazione. (il fatto che il mio pensiero sortisca digressioni così lunghe da farmi/vi perdere del tutto il filo del discorso e l'interesse per lo stesso ritenete costituisca un problema? nel dubbio sto cercando di limitarmi! ..non si vede? giuro! ... cazzo! lo sto facendo di nuovo!).

Comunque sono preoccupatissima, e a questo punto voi con me. (dato lo stato di evidente turbamento che trapela dalle varie parentesi) Ma la preoccupazione è giustificata, ve l'assicuro.

Ebbene stamattina mi sono svegliata (bene, direte voi, è già qualcosa). Ed in principio non mi ero resa conto di nulla. Ma proprio di nulla. Dico, una cosa di tali proporzioni ed io neanche ci stavo facendo caso! Insomma sembrava un risveglio come un altro: ho aperto gli occhietti (con difficoltà, per via delle caccole) (sì, sono stupenda anch'io quando mi sveglio), ho guardato l'ora, ho constatato che anche oggi dovevo aver spento o più probabilmente ignorato la sveglia, mi sono girata dall'altro lato, ho preso a dormire.
Pausa.
Da capo.
Due o tre volte.
Comunque alla fine mi sono svegliata.
Alzarsi dal letto, tirar su le tapparelle (ma è italiano?se no, come si chiamano?), mettere qualcosa addosso (..forse avrei dovuto farlo prima dell'affare delle tapparelle...boh, il vicinato ringrazia), lavare i dentini, pettinare i capellini, (sì, che quando mi sveglio sono in piena regressione infantile), fare il caffè... Ed è lì che ho avuto l'illuminazione! E di contro, immediatamente, ho avuto pauuuura!
...Perchè io, e dico io, signori ero (e, mi vergogno ad ammetterlo, sono ancora) di buon umore... ma che dico di buon umore, di ottimo umore! Così, immotivatamente, irrazionalmente e, quel che è più preoccupante, TOTALMENTE. Intendo del tutto, senza motivo e senza riserve, senza malizia e, a questo punto, senza pudore!

-Dov'è il problema?- penseranno i più. Eh, no. Non potete fare gli ingenui, non potete fare finta di niente!!! Non a questo punto!!!
Chè siete voi, miei cari, voi tutti!! (e assumetevene la responsabilità) che mi avete cresciuta a:"se qualcosa può andar male lo farà", "sorridi, domani andrà peggio", "se sei di buon umore non ti preoccupare, passerà" (e qui viene quella che mi ha fatto più paura) "SE PENSI CHE LE COSE STIANO ANDANDO MEGLIO C'è QUALCOSA CHE NON HAI CONSIDERATO"..e il resto lo sapete.. (quando si citano queste note affermazioni si può mai indicare Murphy come autore? dato che notoriamente non esiste, o vanno firmate come Block? vabè, tanto sapete tutti da dove andarle a recuperare)

Dunque Cinici di tutto il mondo unitevi!!!

E tutti uniti, per una volta fatemelo il piacere: Andate a quel Paese!
(quello con la discarica di amianto, che non si riuscirà a farla eliminare, ma almeno potrà servire a qualcosa.. e poi così almeno un'eliminazione ci sarà)
Perchè, miei cari, rendetevene conto...Non se ne può più!! Sono una bambina ingenua, sì, alleluia.
E voi avete capito tutto della vita. Felicitazioni.
Che questo è un mondo di merda, che siamo tutti degli stronzi e cerchiamo sempre-ininterrottamente-immancabilmente di mettercelo nel culo a vicenda (se qualche gay è in ascolto ovvio che dovrà cercarsi un'altra metafora, potrebbe non cogliere il lato negativo della faccenda), ma spiegatemi una cosa: avete poi trovato Qualcosa che vi faccia alzare la mattina? Un Motivo, uno solo che vi sproni a stazionare ancora da queste parti?
Sì, devo proprio essere io quella stupida.

giovedì, febbraio 02, 2006

Riflessioni ferroviarie

Giorni fa:
[era dopo la tempesta. ma non era ancora la quiete.]

Lui*: "hai una faccia orrenda"
*[uomo che ha dormito nel mio letto]

Me: "..."
(voglio dire, va bene essere sinceri...ma.)

Lui: "sembra ti sia passato sopra un treno"

Me: "del resto se ci stende sui binari..."

L'amore a differenza delle ferrovie ha delle regolarità. Non c'è pericolo che non passino, certi convogli. E sono carichi di merda.

mercoledì, febbraio 01, 2006

il carattere delle donne


In medias res

Credo sia per questo che non mi è mai riuscito di finire un racconto. Di scriverlo, intendo.
Perchè sono decisamente migliore come lettrice che come scrittrice. Infatti scrivo come se leggessi. Vado avanti finchè la storia e i personaggi sono in grado di sorprendermi (e lo fanno davvero, certe volte mi indignano perfino! vabè, io non sono normale..ma anche loro! che razza di comportamento!) e appena ho idea di come la storia dovrebbe svolgersi mi annoio enormemente a metterla su carta (posso usare quest'espressione anche se effettivamente non tocco una penna da anni e la mia modestissima produzione prende polvere in floppy disc? viola.)

Dunque questo è il bello del blog: niente menate ops introspezioni psicologiche, descrivere accuratamente un personaggio, disegnarlo a tutto tondo che sembri uscire dalla pagina (si, si, vale la parentesi di prima) ma neanche abbozzarlo, anzi sai che c'è, ma quali personaggi e personaggi, in un blog te la cavi con le iniziali. Che capisci solo tu. E il proprietario dell'iniziale. Che, sebbene dica le stesse cose esatte esatte come ricorda di averle dette, lì da qualche parte nel mondo reale, a te, non è ben sicuro di riconoscersi neanche lui.

E poi gioia e giubilo: non devi mai ricapitolare. Accade tutto in medias res, proprio sotto i tuoi occhi. Meglio di una commedia, di una sceneggiatura, di un film. Meglio che esserci.
Questo per voi amici lettori potrebbe essere un problema. Per me, alleluia, la garanzia che dovrei continuare a scrivere.
Ma credo, ponderando le due cose, sia maggiore la fregatura per voi.
Perchè a volte può andarvi bene, mi trovate di buon umore e scrivo sproloqui materni che non hanno bisogno di troppe spiegazioni. E comunque partono dall'inizio della storia.
Oggi vi è andata male. Si, ve n'eravate accorti eh?

Dunque tanto per restare in medias res oggi è una giornata... strana. Come dire di merda. Come dire di merda, ma non ne sono sicura. Come dire per essere sicura dovrei poterla confrontare con qualcosa di simile e grazie-a-Dio non mi viene in mente niente. Non nel mondo reale. (E iniziò a essere dissociata...)
Come dire che mi sento un pò Alice atterrata nella tana del BianConiglio. Di culo.
Quel posto umidiccio dove vedi tutti gli orologini e sai che sei entrata in un mondo strano che, cavoli, sembra come quello-di-sopra ma non lo è. Ma sembra proprio come quello-di-sopra. Uguale uguale.
E dentro ci sei tu. E anche tu sembri proprio come quella-del-mondo-di-sopra.
Ma non sei tu, perchè tu stai dormendo nel pratino con le margheritine e l'istitutrice rompicoglioni.
Però sei uguale uguale.

E lì capisci due cose: che a te leggere fa male. Sei troppo suggestionabile. E che "Alice nel paese delle meraviglie" non è una favola per bambini.

Crisi POST-partum

Alla seconda tazza di the, davanti al computer. Vengo in adorazione del cittino, mi chino sulla culla, i primi commenti estranei!! Fiera delle prime parole del pargoletto mi dedico ad un giro dei blog altrui, per leggere le novità del mattino. Difficile ci siano già nuovi post a quest'ora, ma non si sa mai. Improvvisamente mentre saltello da un idirizzo all'altro mi sono ritrovata invischiata nel fango. Un'epifania: non stavo saltellando, stavo nuotando in una viscida melma di pensieri rovesciati così senza alcun pudore in questo non-luogo che è internet. Una grande discarica delle nostre emozioni.
E noi ci avevamo aperto una nuova finestra.
Abbiamo creato un mostro?
Ho avuto l'istinto di soffocare la creatura con un cuscino.